L’11 ottobre 2017 viene pubblicato il Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017 - in aggiornamento al DM 24 dicembre 2015 e al DM 11 gennaio 2017, relativo ai “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”, ribattezzato Decreto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).
• non devono essere realizzati utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili • non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell'ozono superiore a zero • non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica • se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito • se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. • se il prodotto finito contiene uno o più componenti indicati in apposita tabella, questi devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo delle quantità minime indicate, misurato sul peso del prodotto finito.
Per rispondere ai dettami del Decreto, BetonWood ha realizzato EPD (Environmental Product Declaration) per i propri stabilimenti produttivi, validati da ente terzo, secondo ISO 14025 e EN 15804, che hanno la finalità di fornire informazioni ambientali generali sulla Fibra di Legno FiberTherm, riferite agli specifici prodotti provenienti dagli stabilimenti BetonWood. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) si basa sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) e comunica in modo trasparente, verificabile e accurato l’informazione ambientale sui prodotti e le loro applicazioni. All’interno dell’EPD si esplicita inoltre la percentuale del contenuto di riciclato (il contenuto di riciclato riportato è suddiviso in pre-consumo e post-consumo) secondo la norma UNI EN ISO 14021.Per scaricare la Dichiarazione Ambientali di Prodotto (EPD) CLICCA QUI
Il Decreto Rilancio ha introdotto il cosiddetto Superbonus: una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettuerà interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole. La detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e sarà suddivisa in 5 rate di pari ammontare. Ad esempio, per una spesa di 10.000 euro, si ottengono 11.000 euro di detrazione pari a 2.200 euro annui da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi presentate successivamente all’esecuzione dei lavori.
Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da: • condomìni; • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento; • Istituti autonomi case popolari (IACP) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di "in house providing"; • cooperative di abitazione a proprietà indivisa; • Onlus e associazioni di volontariato; • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi. I soggetti Ires rientrano tra i beneficiari nella sola ipotesi di partecipazione alle spese per interventi trainanti effettuati sulle parti comuni in edifici condominiali.
Sì, può beneficiarne ma ai fini dell’esecuzione dei lavori è necessaria l’approvazione del proprietario. Inoltre il contratto di locazione deve essere regolarmente registrato.
La detrazione spetta anche ai contribuenti persone fisiche che svolgono attività di impresa o arti e professioni, qualora le spese sostenute abbiano ad oggetto interventi effettuati su immobili appartenenti all’ambito “privatistico” e, dunque, diversi: • da quelli strumentali, alle predette attività di impresa o arti e professioni; • dalle unità immobiliari che costituiscono l’oggetto della propria attività; • dai beni patrimoniali appartenenti all’impresa. Di conseguenza i soggetti titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni possono fruire del Superbonus in relazione alle spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici in condominio, qualora partecipino alla ripartizione delle spese in qualità di condòmini. In tal caso, la detrazione spetta, in relazione agli interventi riguardanti le parti comuni, a prescindere dalla circostanza che gli immobili posseduti o detenuti dai predetti soggetti siano immobili strumentali alle attività di impresa o arti e professioni ovvero unità immobiliari che costituiscono l’oggetto delle attività stesse ovvero, infine, beni patrimoniali appartenenti all’impresa.
La stipula del contratto di acquisto di multiproprietà permette di acquisire una quota di un appartamento facente parte di un complesso immobiliare a cui consegue il diritto di usufruire dello stesso. Oltre ad acquisire il diritto di usufruire dell’appartamento in determinati periodi dell’anno, il contraente acquisterà anche una quota corrispondente alle parti comuni del complesso che saranno gestite secondo quanto stabilito dal relativo regolamento allegato al contratto.
Sì, optando per la cessione del credito o lo sconto in fattura. Il Superbonus infatti è in generale una detrazione dall’imposta lorda, quindi non può essere utilizzato da soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostituiva ovvero che non potrebbero fruire della corrispondente detrazione in quanto l’imposta lorda è assorbita da altre detrazioni o non è dovuta (come per i soggetti che rientrano nella no tax area). Questi soggetti ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio possono optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito di imposta.
Gli interventi che danno diritto alla detrazione del 110% sono sostanzialmente di due tipi e possono riguardare sia la singola unità immobiliare che il condominio, sono in ogni caso escluse le nuove costruzioni, infatti gli immobili oggetto dell’intervento devono esser già esistenti. Di fatto si agevolano i grossi interventi che migliorano la prestazione termica dell'edificio e quelli volti a ridurre il rischio sismico, secondo uno schema preciso confermato dall'Agenzia delle entrate. Vediamo nel dettaglio l’elenco dei lavori così detti “trainanti”: • Interventi di isolamento termico delle superfici opache inclinate, verticali e orizzontali (delimitanti il volume riscaldato, verso l'esterno, i vani non riscaldati o il terreno, compreso il tetto) che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell'unità immobiliare sita all'interno di edifici plurifamiliari che sia indipendente e disponga di accesso autonomo all'esterno. In attesa dell'emanazione del decreto del Mise che definisca i nuovi requisiti, gli interventi di isolamento devono rispettare i requisiti di trasmittanza U indicati nel decreto del Mise dell'11 marzo 2008. I materiali isolanti utilizzati, inoltre, devono rispettare i criteri ambientali minimi stabiliti dal decreto dell’11 ottobre 2017 firmato dal ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. La detrazione spetta per una spesa massima di 40.000 euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità. Se l’edificio ha più di 8 unità abitative la spesa massima si abbassa a 30.000 euro a unità. Per gli edifici unifamiliari o per gli appartamenti in condominio ma con accesso autonomo all’esterno la spesa massima detraibile è di 50.000 euro. • Interventi condominiali per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento (nel caso si installino pompe di calore reversibili) e alla produzione di acqua calda sanitaria. Gli impianti centralizzati devono essere dotati di: - generatori di calore a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A; - generatori a pompa di calore, ad alta efficienza, anche con sonde geotermiche; - apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro; - sistemi di microcogenerazione che conducano a un risparmio di energia primaria (PES) pari almeno al 20%; - collettori solari; - esclusivamente per i Comuni montani è ammesso anche l'allaccio al teleriscaldamento. La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell'impianto sostituito, per la sostituzione della canna fumaria collettiva esistente con sistemi fumari multipli o collettivi nuovi compatibili con apparecchi a condensazione, per le spese relative all’adeguamento dei sistemi di distribuzione come i tubi, di emissione come i sistemi scaldanti e di regolazione come sonde, termostati e valvole termostatiche. La spesa massima per usufruire del 110% è di 20.000 euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio per gli edifici fino a 8 unità. Se le unità sono più di 8 la spessa massima per ognuna si abbassa a 15.000 euro. • Interventi su edifici singoli (o dell’unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano indipendenti e dispongano di accesso autonomo all’esterno) per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti aventi le stesse caratteristiche di quelli appena visti per gli interventi condominiali, con l’aggiunta per le aree non metanizzate, dell’installazione di caldaie a biomassa con prestazioni emissive almeno pari alla classe di qualità 5 stelle. La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell’impianto sostituito. La spesa massima per usufruire del 110% è di 30.000 euro.
Per ottenere la detrazione del 110%, gli interventi, nel complesso, devono assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche (ad esempio dalla D alla B), anche congiuntamente ad altri interventi di efficientamento energetico, all’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Se questo “salto” di 2 classi non è possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe energetica più alta, quindi per chi si trova nella classe energetica "A3" il superbonus viene riconosciuto con il passaggio alla "A4". Il passaggio di classe va dimostrato con l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), ante e post intervento, rilasciato da tecnico abilitato. Gli interventi relativi all’ecobonus devono essere asseverati da tecnici abilitati per il rispetto dei requisiti e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. I professionisti incaricati attestano anche la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
È possibile accedere al Superbonus per gli interventi trainati al massimo per due unità immobiliari. Il limite delle due unità non si applica invece alle spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio (vedi art. 119 comma 15 bis del Decreto Rilancio).
Per la produzione dei nostri pannelli in fibra di legno FiberTherm si usa esclusivamente legno di conifere proveniente foreste certificate FSC®, gestite con metodi permanentemente sostenibili.
La materia prima, il legno, viene tagliata in pezzi sempre piu piccoli, che vengono termicamente e meccanicamente sfibrati come semiprodotto mediante un impianto chiamato "sfibratore". Le fibre vengono di seguito mischiate con acqua creando una sospensione acquea. Questa sospensione viene surriscalda e portata verso l'impianto di drenaggio; qui si forma un tappeto di fibre, ovvero la base del nuovo pannello. I pannelli sottoposti al drenaggio vengono sottoposti infine a un processo di essicazione perché possano raggiungere il grado di umidità finale.
Non si usano. Questo tipo di produzione è un processo umido, nel corso del quale mediante l'effetto dell'acqua e del calore si riattivano le materie naturali presenti nella fibra del legno (la lignina e l'emicellulosa) che in seguito provvederanno ad assicurare una legatura resistente.
La differenza sussiste nel fatto che durante la produzione dei pannelli in fibra di legno con procedura a secco bisogna aggiungere i collanti (per lo più di origine poliuretanica), mentre nella procedura a umido non ve n´è bisogno.
A umido si possono produrre soltanto i pannelli di base con uno spessore di mm 20. Gli spessori maggiori (fino a mm 120) si producono sovrapponendo diverse stratificazioni dei pannelli di base. Per la loro legatura si adopera un collante ecologico a base di amido naturale modificato.
SÍ, da parecchi punti di vista, partendo dalla materia prima fino alla possibilità di riciclaggio. Il legname adoperato per la produzione è una materia che cresce e proviene da boschi gestiti mediante sistemi di sviluppo permanentemente sostenibile. I processi stessi di produzione sono rispettosi di tutti gli elementi dell'ambiente. I pannelli isolanti Fibertherm® sono totalmente riciclabili, possono essere compostati o bruciati senza pericolo.
I pannelli in fibra di legno Fibertherm® sono esclusivamente realizzati con materiali naturali che non hanno alcuna influenza sulla salute. Il componente principale è costituito da fibra di legno (fino al 98%). Per perfezionare le caratteristiche vengono aggiunte alcune materiali di carattere esclusivamente naturale, come paraffina e amido nativo naturale. A differenza della maggior parte dei materiali isolanti in fibra i nostri pannelli non contengono nessuna percentuale di formaldeidi (che figurano tra le sostanze cancerogene).
In fase di produzione a umido, tutte le sostanze aromatiche dei pannelli in fibra di legno Fibertherm, gradite ad insetti e tarli, si disperdono e fuoriescono dal legname. D'altro canto il prodotto finale è dotato di un grado di umidità pari a circa il 7-8 %. Dal punto di vista biologico gli insetti che intaccano il legno, amano il legname conifero qualora l'umidità sia superiore al 15 %.
Grazie alla loro alta densità i pannelli Fibertherm® godono di una perfetta resistenza di forma e non si degradano neppure nel corso di diversi anni. Questi presupposti sono confermati da esperienze che testimoniano di un uso dei pannelli in fibra di legno anche oltre i 40 anni.
In alcuni pannelli (Fibertherm®, Protect®, Protect dry®, ed Isorel®) al fine di incrementare la tenuta idrica si aggiunge materiale naturale idrofobizzante. Non si tratta soltanto di una rifinitura di superficie, ma la materia idrofobizzante viene inserita nel processo stesso di formazione della sospensione fibrosa; pertanto i materiali hanno un'elevata tenuta idrica per tutto lo spessore su entrambi i lati.
L'isolamento termico deve assicurare la protezione dell'edificio dalle perdite di calore durante i mesi invernali (protezione termica invernale) e contemporaneamente deve proteggere i locali interni dal surriscaldamento nei mesi estivi (protezione termica estiva). L'isolamento termico dovrebbe funzionare bene anche in condizioni di umidità proveniente dall'aria e con vapori acquei.
La conduttività termica è la caratteristica principale dell'isolamento termico dal punto di vista della protezione dei fabbricati dalle perdite di calore. Rappresenta la capacità della sostanza di condurre il calore e si esprime con il coefficiente di conduttività termica λ. Quanto più basso è il suo valore, tanto più efficace è l'isolamento. La maggior parte dei materiali isolanti possiede un coefficiente di conduttività termica pari a circa 0,039 W/(m·K).
È il coefficiente secondo il quale si valutano le caratteristiche termiche isolanti delle strutture edili. Indica il flusso termico che passa per tali strutture ed è espresso in unità W/m²·K; ed è strettamente correlato alla conduttività termica dei materiali adoperati nelle strutture edili. Quanto più basso è il suo valore, tanto più ridotte saranno le perdite di calore provocate dalle strutture edili.
Conformemente alla normativa europea armonizzata EN 13 501-1 i pannelli in fibra di legno Fibertherm® figurano tra i materiali facilmente infiammabili, con classe E per quanto riguarda la reazione al fuoco. La resistenza ignifuga è equivalente alla resistenza degli altri materiali isolanti comunemente utilizzati, tra cui il polistirolo, poliuretano, ecc.
Il fattore di resistenza diffusa μ indica di quante volte è superiore la resistenza di un materiale nel far passare vapore acqueo rispetto ad uno strato di aria con lo stesso spessore e con uguale temperatura. Inoltre, un altro indicatore comune della diffusione del vapore acqueo è costituito anche dallo spessore equivalente diffuso con d; tale spessore si calcola moltiplicando la resistenza diffusa e lo spessore del materiale; indica lo spessore dell'aria in metri, con una resistenza diffusa equivalente a quella del materiale edile. I materiali caratterizzati da fattore di diffusione inferiore a 10 sono considerati materiali con altissima capacità di diffusione.
La capacità termica e di accumulazione dell'isolamento contribuisce fortemente alla formazione di un ottimo clima all'interno dei fabbricati, specialmente nei mesi estivi, quando di solito si verifica un notevole surriscaldamento dei locali. Se i materiali presenti nelle strutture edili sono dotati di elevata capacità di accumulazione, riescono ad attenuare più efficacemente gli sbalzi di temperatura.
Lo sfasamento termico è strettamente correlato alla capacità di accumulazione dei materiali edili; rappresenta lo scostamento temporale delle temperature estreme; per esempio, le temperature esterne pomeridiane più estreme vengono trasferite all'interno nelle ore successive e allo stesso tempo il loro valore viene attenuato.
La capacità del materiale di far passare il vapore acqueo (capacità di diffusione) è una capacità molto importante dei materiali isolanti in quanto all'interno degli edifici si forma una grossa quantità di vapore acqueo. Il passaggio del vapore acqueo attraverso la struttura è un fenomeno assai importante al fine di evitare la successiva formazione di condensa; la presenza della condensa all'interno delle strutture rappresenta un pericolo per la loro vita utile.
In base al principio dell'uscita sufficiente di umidità dai locali interni; il loro strato esterno ostacola la penetrazione di umidità dell'ambiente esterno. Tali strutture sono aperte (non si applicano barriere per il vapore). Per queste strutture è necessario adoperare materiali dotati di un valore decrescente della resistenza diffusa dall'interno verso l'esterno.
I ponti termici sorgono nei posti dove lo strato d'isolamento termico è interrotto per via di materiali con peggiore conduttività termica (per es. in mezzo alle travi su un tetto pendente). Sul tetto la proporzione delle travi sull'intera area del tetto potrà essere pari al 20%, dove la conduttività del legno è quattro volte inferiore a quella dei pannelli Fibertherm®. Il nostro prodotto Joist è stato da poco migliorato con isolamento della trave, i ponti termici si possono limitare adoperando una quantità aggiuntiva di isolamento, al di sotto oppure al di sopra delle travi.
Si possono usare su quasi tutte le strutture edili - tetti, muri perimetrali, solai, pavimenti. Che cosa risulta più conveniente - isolare dall'esterno o dall'interno? Risulta più conveniente isolare dall'esterno. È anche più sicuro dal punto di vista di eventuali condense imputabili al vapore acqueo. L'isolamento dall'interno è consigliato solamente nei casi in cui non sia possibile isolare dal di fuori. In tal caso bisogna ricorrere all'assistenza di uno specialista.
Il vantaggio consiste nella limitazione dei ponti termici che sorgono nella zona delle travi; un ulteriore vantaggio di questa modalità di isolamento e l'aspetto estetico della struttura del tetto dal lato interno, con l'utilizzo della copertura in legno.
I pannelli Fibertherm® Protect® e Protect dry® vengono ancorati mediante contro-listelli attraverso uno strato d'isolamento, fino alle travi; l'ancoraggio si realizza adoperando delle viti o chiodi speciali.
La barriera vapore ha la funzione di impedire l'infiltrazione del vapore acqueo nella struttura edile (si applica prevalentemente sui tetti). In certe circostanze è possibile progettare la struttura edile con i pannelli Fibertherm® anche senza usare barriere per il vapore. Queste possibilità devono essere sottoposte a rispettivi calcoli per ciascuna singola struttura, prendendo in considerazione le condizioni reali.
Nel complesso i prodotti Fibertherm® non godono di buone proprietà di compressione nello spazio. Se si intende impiegarli in mezzo a strutture precisamente definite (per es. in mezzo alle travi o in un telaio in legno), vanno tagliati su misura. Per agevolare il lavoro esiste comunque il prodotto Fibertherm Flex flessibile e comprimibile.
I pannelli Fibertherm Protect® sono diffusi e aperti; pertanto sono dotati di un'elevata tenuta idrica. Si applicano come isolamento impermeabile di sicurezza senza necessità di utilizzare membrane diffuse. A differenza della membrana i pannelli Fibertherm Protect® sono dotati anche di un isolamento termico aggiuntivo e sono in grado di limitare i ponti termici che sorgono sulle travi.
Lungo tutto il loro perimetro i pannelli Fibertherm Protect® possono essere provvisti del sistema maschio/femmina, garantendo così una perfetta giuntura senza alcuna necessità di ricorrere a collanti. Per i tetti con pendenza <20° le giunture si incollano con nastro in butil-caucciù o polietilene.
Come cassaforma esterna possono essere esposti alle condizioni meteorologiche fino a 3 mesi. D'inverno comunque i pannelli non possono stare sotto il peso della neve.
Si possono usare su una facciata aerata e di contatto come isolamento del muro perimetrale per una struttura con telaio in legno, ed anche su basi in legno massiccio o Xlam.
Sulle facciate aerate i pannelli si fissano mediante dei listelli dotati di viti conformemente al materiale di base (legno, mattone, cemento poroso, ecc.). In seguito, sui listelli si applica la facciata in legno. Sulle facciate di contatto i pannelli si fissano innanzitutto sul muro perimetrale e successivamente si applica l'intonaco secondo le disposizioni del produttore. In entrambi i casi i pannelli vengono posati dal di sotto, ad un minimo di cm 30 sopra il livello del terreno. E a disposizione un sistema completo a cappotto termico Fibertherm®.
Sì. Tutti i pannelli Fibertherm® sono dotati di alta resistenza alla pressione (min. 30 kPa); pertanto sono particolarmente adatti come isolamento termico e acustico su pavimenti secchi e su massetti bagnati. Per i massetti bagnati è necessario separare i pannelli mediante un isolamento impermeabile.
Si posano su una base secca perpendicolarmente alla copertura del pavimento. Le singole file vengono posate sulla legatura reciproca con uno spazio tra i pannelli pari a 2 mm. Per i muri e gli altri elementi resistenti bisogna mantenere uno spazio di dilatazione pari a mm 10.
Gli spessori inferiori (fino a mm 10) vanno tagliati con un coltello. Per tagliare gli spessori di entità maggiore si adopera l'attrezzatura elettrica solitamente utilizzata per tagli di materiale legnoso (seghe circolari, a nastro, rettilinee). È necessario provvedere ad assicurare un sistema di aspirazione sufficiente.